giovedì 15 giugno 2017

Perchè inviare armi in un Paese in guerra è contro la legge



Di fronte alle critiche sull’invio di armi verso l’Arabia Saudita, finora il governo italiano ha risposto che tutto avviene senza violare la legge vigente in materia. E cioè la legge 185/90 in base alla quale sta indagando la magistratura dopo gli esposti presentati da decine di attivisti dei movimenti per la pace. 

Cosa si può dire circa la richiesta di parte della società civile che chiede di sospendere la fornitura di armamenti destinati al conflitto yemenita?

Dal punto di vista strettamente si deve dire che esiste una duplice motivazione. La prima è di carattere generale e riguarda la violazione dell'art.11 della Costituzione  quale principio fondamentale della Carta che cristallizza, tanto al primo quanto al secondo comma, il ripudio della guerra come strumento risolutivo delle controversie consentendo all'Italia, infatti, limitazioni alla propria sovranità solo laddove necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni e che, dunque, non si contrapponga a quanto sancito dal primo comma. In tal senso, la perdurante e diretta violazione dell'art.1, comma VI, lett a) e b)  della L.185/90 si concretizza in un'indiretta violazione dell'art.11 Cost.

E la motivazione più specifica?
È collegata all'entrata in vigore (24.12.2014) del Trattato delle Nazioni Unite sul commercio di armi, peraltro ratificato dall'Italia. Quanto avvenuto (e cioè la fornitura delle armi ad un Paese in guerra)  si potrebbe configurare come una violazione di tale Trattato. In particolare la violazione riguarda l'art.6 n.4 del Trattato, visto che, la consapevolezza di come le bombe destinate al conflitto yemenita possano essere utilizzate per commettere  crimini di guerra, genocidio, crimini contro l'umanità, attacchi diretti ad obiettivi o a soggetti civili nonché gravi violazioni del corpus delle Convenzioni di Ginevra del 1949, è desumibile dall'attacco, con armamenti di produzione italiana, alla struttura sanitaria di Medici senza frontiere situata nello Yemen.

In che modo sono da ritenere vincolanti gli obblighi derivanti dai trattati internazionali? 
I vincoli derivanti dall'assunzione di obblighi pattizi, quali quelli derivanti dal sopra citato Trattato, trovano copertura costituzionale nell'art. 117, comma I, della Costituzione. Inoltre, il rispetto del diritto internazionale umanitario richiesto dai principi contenuti in quel Trattato, oltre alla copertura di cui all'art.117, comma I, Cost, trova legittimazione costituzionale tra i principi fondamentali della Costituzione medesima, in particolare all'art.10, in qualità di norme internazionali consuetudinarie aventi efficacia erga omnes  (verso tutti, ndr) a cui l'Italia è tenuta a conformarsi.

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