mercoledì 7 febbraio 2018

Appello da Assisi nel giorno della Memoria

Una Pace senza Armi
Appello da Assisi nel giorno della memoria


Oggi è opinione dei più che le radici dei conflitti siano da ricercare nello scontro ideologico tra religioni diverse, opinione alimentata anche dai media, che troppo spesso propongono una visione parziale della verità. Questo pensiero provoca chiusura, paura del “diverso”, odio razziale, dando adito ad episodi di intolleranza che si vanno moltiplicando anche in Italia.

Il 27 gennaio è una data importante per il mondo perché è la Giornata della Memoria. Ma per Assisi lo è di più perché si aggiunge la commemorazione dello Spirito di Assisi. In questa giornata pregna di significato abbiamo voluto creare un momento di approfondimento sulla produzione e la detenzione di sistemi d’arma.

Approfondendo l’argomento abbiamo scoperto che l’Italia è tra i maggiori produttori di armi leggere che sono quelle più usate nell’attuale “terza guerra mondiale a pezzetti”, così definita da Papa Francesco. Queste armi vengono esportate in paesi in conflitto o che non rispettano i diritti umani, eludendo i divieti imposti dalla legge 185/90, alimentando scontri che provocano un alto numero di morti civili (86 civili ogni 100 morti).

Il conflitto portato avanti dalla coalizione a guida saudita in Yemen è una tragedia che alimenta queste statistiche. L’UNICEF dichiara 5000 bambini morti dall’inizio dei combattimenti; alcuni esperti hanno dichiarato che le strategie usate dalla coalizione sono assimilabili agli assedi medievali; l’ONU, il 27 febbraio 2017, ha dichiarato la presenza di violazioni del diritto umanitario internazionale. In questo scenario l’Italia ha la pesante responsabilità di permettere l’invio di armi all’Arabia Saudita. Posto il fatto che ciò avvenga legalmente, com’è possibile che le nostre leggi permettano di alimentare un conflitto che sta causando “la più grave crisi umanitaria al mondo” con bombe prodotte nello stabilimento di Iglesias-Domusnovas?



Di fronte a queste tragedie e ingiustizie, abbiamo deciso di impegnarci per un pacifismo integrale che si concretizza nella ricerca delle cause, dei responsabili e nella diffusione di una cultura della Pace. Alla vigilia di una nuova legislatura, vi inviamo questa lettera come patto tra parti politiche e società civile per uno sviluppo libero, creativo e solidale, evidenziando questi punti che entrano in contrasto con la nostra costituzione che ripudia la guerra:

•    Dal nostro Paese partono carichi di bombe destinate ad un Paese come l’Arabia Saudita che è alla guida di una coalizione impegnata nel conflitto nello Yemen. Oltre alla situazione di conflitto, l’ONU ha dichiarato la presenza di violazioni del diritto umanitario internazionale. Vi chiediamo l’interruzione della fornitura di bombe nella regione interessata dal conflitto.
•    Il gruppo industriale Finmeccanica, ora Leonardo, che ha come azionista di riferimento il Ministero dell’Economia e Finanze, ha concentrato sempre di più l’attività nel settore difesa e sicurezza a scapito di quello civile. Queste linee strategiche evidenziano la mancanza di volontà di finanziare la riconversione delle industrie degli armamenti come previsto dalla legge 185/90. Il Medio Oriente, uno dei luoghi più instabili del Pianeta, è stato negli ultimi anni la destinazione principale della produzione di armi del nostro Paese. Vi chiediamo di impegnarvi per una inversione di tendenza nella produzione di Leonardo, in un’ottica di sviluppo della produzione civile di tutta la Nazione.  
•    Pur avendone la possibilità, l’Italia non si oppone alla presenza di ordigni nucleari nelle basi militari Usa presenti sul territorio del nostro Paese.
Davanti ad un tale quadro inquietante, che rappresenta solo un brano della complessità del nostro tempo, nella prassi comune sembra prevalere la voluta incoscienza oppure la fatalità delle decisioni delegate ai tecnici, “coloro che sanno”.
Riteniamo, invece, urgente e necessario promuovere percorsi della più larga partecipazione per rispondere assieme alle contraddizioni che abbiamo messo in evidenza come frutto del lavoro quotidiano che cerchiamo di portare avanti praticando il dialogo, l’accoglienza degli esclusi e la fraternità con tutti.

Assisi 27 gennaio 2018

Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo Tadino
Libera – Presidio di Assisi “Mario Francese”
Movimento dei Focolari
Pro Civitate Christiana

“ Ci è pure doloroso costatare come nelle comunità politiche economicamente più sviluppate si siano creati e si continuano a creare armamenti giganteschi; come a tale scopo venga assorbita una percentuale altissima di energie spirituali e di risorse economiche; gli stessi cittadini di quelle comunità politiche siano sottoposti a sacrifici non lievi (…).
Giustizia, saggezza ed umanità domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente gli armamenti gesistenti (…).
È un obiettivo reclamato dalla ragione.”

Giovanni XXIII, Lettera Enciclica Pacem in Terris (11 aprile 1963)


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