Una
Pace senza Armi
Oggi è
opinione dei più che le radici dei conflitti siano da ricercare nello scontro
ideologico tra religioni diverse, opinione alimentata anche dai media, che
troppo spesso propongono una visione parziale della verità. Questo pensiero
provoca chiusura, paura del “diverso”, odio razziale, dando adito ad episodi di intolleranza che si vanno moltiplicando anche in
Italia.
Il 27 gennaio è una data importante per
il mondo perché è la Giornata della Memoria. Ma per Assisi lo è di più perché
si aggiunge la commemorazione dello Spirito di Assisi. In questa giornata pregna
di significato abbiamo voluto creare un momento di approfondimento sulla
produzione e la detenzione di sistemi d’arma.
Approfondendo l’argomento abbiamo
scoperto che l’Italia è tra i maggiori produttori di armi leggere che sono
quelle più usate nell’attuale “terza guerra mondiale a pezzetti”, così definita
da Papa Francesco. Queste armi vengono
esportate in paesi in conflitto o che non rispettano i diritti umani, eludendo
i divieti imposti dalla legge 185/90, alimentando scontri che provocano un
alto numero di morti civili (86 civili ogni 100 morti).
Il conflitto portato avanti dalla
coalizione a guida saudita in Yemen è una tragedia che alimenta queste
statistiche. L’UNICEF dichiara 5000 bambini morti dall’inizio dei
combattimenti; alcuni esperti hanno dichiarato che le strategie usate dalla
coalizione sono assimilabili agli assedi medievali; l’ONU, il 27 febbraio 2017,
ha dichiarato la presenza di violazioni del diritto umanitario internazionale.
In questo scenario l’Italia ha la pesante responsabilità di permettere l’invio
di armi all’Arabia Saudita. Posto il fatto che ciò avvenga legalmente, com’è
possibile che le nostre leggi permettano di alimentare un conflitto che sta
causando “la più grave crisi umanitaria al mondo” con bombe prodotte nello
stabilimento di Iglesias-Domusnovas?
Di
fronte a queste tragedie e ingiustizie, abbiamo deciso di impegnarci per un
pacifismo integrale che si concretizza nella ricerca delle cause, dei responsabili
e nella diffusione di una cultura della Pace. Alla vigilia di una nuova
legislatura, vi inviamo questa lettera come patto tra parti politiche e società
civile per uno sviluppo libero, creativo e solidale, evidenziando questi punti
che entrano in contrasto con la nostra costituzione che ripudia la guerra:
• Dal nostro
Paese partono carichi di bombe destinate ad un Paese come l’Arabia Saudita che è alla guida di una coalizione impegnata nel
conflitto nello Yemen. Oltre alla situazione di conflitto, l’ONU ha dichiarato
la presenza di violazioni del diritto umanitario internazionale. Vi chiediamo l’interruzione della fornitura
di bombe nella regione interessata dal conflitto.
• Il gruppo
industriale Finmeccanica, ora Leonardo, che ha come azionista di riferimento il
Ministero dell’Economia e Finanze, ha concentrato sempre di più l’attività nel
settore difesa e sicurezza a scapito di quello civile. Queste linee strategiche
evidenziano la mancanza di volontà di finanziare la riconversione delle
industrie degli armamenti come previsto dalla legge 185/90. Il Medio Oriente,
uno dei luoghi più instabili del Pianeta, è stato negli ultimi anni la
destinazione principale della produzione di armi del nostro Paese. Vi
chiediamo di impegnarvi per una
inversione di tendenza nella produzione di Leonardo, in un’ottica di
sviluppo della produzione civile di tutta la Nazione.
• Pur avendone
la possibilità, l’Italia non si oppone alla presenza di ordigni nucleari nelle
basi militari Usa presenti sul territorio del nostro Paese.
Davanti ad un tale quadro
inquietante, che rappresenta solo un brano della complessità del nostro tempo,
nella prassi comune sembra prevalere la voluta incoscienza oppure la fatalità
delle decisioni delegate ai tecnici, “coloro che sanno”.
Riteniamo, invece, urgente e necessario
promuovere percorsi della più larga partecipazione per rispondere assieme alle
contraddizioni che abbiamo messo in evidenza come frutto del lavoro quotidiano
che cerchiamo di portare avanti praticando il dialogo, l’accoglienza degli
esclusi e la fraternità con tutti.
Assisi 27 gennaio 2018
Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo
Tadino
Libera – Presidio di Assisi
“Mario Francese”
Movimento dei Focolari
Pro Civitate Christiana
“ Ci è pure doloroso costatare come
nelle comunità politiche economicamente più sviluppate si siano creati e si
continuano a creare armamenti giganteschi; come a tale scopo venga assorbita
una percentuale altissima di energie spirituali e di risorse economiche; gli
stessi cittadini di quelle comunità politiche
siano sottoposti a sacrifici non lievi (…).
Giustizia, saggezza ed umanità domandano
che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e
reciprocamente gli armamenti già esistenti
(…).
È un obiettivo reclamato dalla
ragione.”
Giovanni XXIII, Lettera Enciclica Pacem in Terris (11
aprile 1963)
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